La situazione pandemica ha accelerato in modo sostanziale il processo di digitalizzazione, che si riflette sulle novità privacy 2021; in tal senso si veda il Protocollo d’intesa, siglato il 22 aprile 2021, tra il Garante per la protezione dei dati personali e l’Ispettorato nazionale del lavoro che tiene conto proprio del mutato contesto lavorativo.
Tale processo tuttavia ha aumentato in modo esponenziale il rischio di cyber attacchi. Infatti, gli ultimi dati riportati dal CLUSIT – Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica – non sono rassicuranti. Il trend di attacchi classificati come “gravi” è in rapida ascesa.
Tuttavia un dato positivo nell’ambito della lotta contro i cyber attacchi è fornito dallo sviluppo di misure di contrasto a livello nazionale. Il nostro paese, con il perimetro di sicurezza nazionale cibernetica (D.L. n.105/2019), si è dotato di un piano sulla cyber sicurezza la cui regia è affidata al Centro di valutazione e certificazione nazionale (Cvcn) che entrerà in fase di attuazione nel corrente anno.
Il rischio d’attacchi inoltre, comporta una rinnovata consapevolezza circa il “valore” dei dati personali nell’ambito della cosiddetta “data economy”.
La sentenza n° 2631/2021 del Consiglio di Stato, respingendo il ricorso di un noto social network, rappresenta in tal senso una “rivoluzione”. Le piattaforme social, devono rispettare nelle relative transazioni commerciali quegli obblighi di chiarezza, completezza e non ingannevolezza propri delle informazioni previste dalla legislazione a protezione del consumatore, senza alcuna pratica commerciale ingannevole.
In questo contesto, i dati degli utenti non devono diventare merce di scambio e, qualora questo fosse accaduto, è necessario applicare immediatamente delle azioni correttive ad un mercato dei dati personali che oggi necessita più che mai di essere monitorato, soprattutto se pensiamo che l’utilizzatore medio di un social potrebbe essere un minore.
La giornata inoltre accenderà due FOCUS. Uno relativo ai problemi generati dal Green Pass in merito al rispetto della Privacy. Ed uno sulle Linee guida relative ai Cookies pubblicate in Gazzetta Ufficiale il 9 luglio. Tutti i fornitori di servizi della società dell’informazione, nonché tutti i soggetti che offrono ai propri utenti servizi on line accessibili al pubblico, attraverso reti di comunicazione elettronica o cui si riferiscano siti web che facciano uso di cookie e/o altri strumenti di tracciamento, hanno 6 mesi (a partire dal 9 luglio) per adeguarsi alle nuove regole, così come previsto dal Garante Privacy.